Anali psicologica del IV Cando dell’Inferno
Un cupo tuono interruppe il profondo(alto) sonno nella mia testa, sicché ripresi coscienza come colui che viene risvegliato bruscamente. Allora, dopo essermi alzato in piedi(dritto levato),volsi intorno gli occhi riposati e guardai attentamente attorno per rendermi conto del luogo dove fossi.[7..12].
Virgilio, tutto pallido in volto,cominciò a dirmi : “ Discendiamo ora nel mondo delle tenebre. Ti precederò e tu vienimi dietro.[16..32].
Il buon maestro mi disse:
”Voglio che tu sappia, prima di procedere (andi) oltre che essi non hanno commesso peccato, d’altra parte i loro meriti (mercedi)non bastano a redimerli, perché privi di Battesimo, sacramento che è come “porta” che introduce nella fede cristiana in cui tu credi. [37..45].
Successivamente gli chiesi dimmi o maestro e signore:-Uscì mai qualcuno, o per merito proprio o di altri e fosse poi beato in paradiso?-
Mi rispose io ero venuto in questa regione da poco tempo, quando vidi scendere quaggiù un Potente (Cristo), circonfuso dello splendore della sua divinità (con segno di vittoria coronato),che trasse di qui l’anima (l’ombra) del capostipite del genere umano (primo parente-primo genitore) Adamo, quella di suo figlio Abele, di Noè, del legislatore Mosè, sempre sottomesso al volere di Dio;
d’Abramo il patriarca, del re Davide, di Giacobbe e di suo padre Isacco, dei suoi figlioli e la moglie Rachele, per ottenere la mano della quale tanto si adoperò, e molti altri ebrei ancora e li rese beati; e voglio che tu sappia che prima di loro nessun’ anima era stata salvata e era salita in paradiso(spiriti umani non eran salvati). [64..106].
Dopo essere giunti ai piedi di un maestoso castello, circondato da sette ordini di alte mura e protetto tutt’intorno da un bel fiumicello, passammo tutti il corso d’acqua(questo)senza difficoltà, come su terreno solido, penetrai coi miei sapienti compagni in un castello attraverso sette porte e giungemmo ad un prato di erba fresca.[112..147].
Qualche tempo dopo il gruppo dei poeti (la sesta compagnia) diminuì(si scema) dividendosi in due gruppi: Virgilio ed io partimmo e gli altri quattro restarono.
Il saggio mio maestro mi condusse per un’altra strada fuori di quella quieta regione che è tutta un continuo fremito di sospiri delle anime che l’abitano.
COMMENTO
Come possiamo definire l’alto sonno? L’alto sonno non è un sonno normale, ma uno sprofondare fiducioso nell’inconscio per attingere forze nuove. Il tuono , voce del Sé, scuote Dante affinché ‘muoia’ ovvero si distacchi dai grovigli psicologici ed emotivi che l’avevano disturbato quando si era risvegliato nella selva.
Questa seconda morte iniziatica produce la rinascita di profonde forze nuove che permettono di guardare con maggiore serenità e distacco all’immagine dell’albero che perde le foglie ad una ad una e discendere ‘nella valle dolorosa dell’inferno’.
“I passaggi di morte” corrispondono a mutamenti di direzione. All’abbandonare resistenze che ci tengono legati ed identificati con le finalità della persona* che ci impediscono di procedere e crescere.
Dante attraverso l’analisi di questo canto ci pone la domanda :”In questa fase della mia esistenza quali resistenze mi impediscono di procedere e crescere?
Nella nostra esistenza siamo stati chiamati a’distacchi dolorosi e faticosi’vissuti come ‘morti ‘ che non volevamo vivere perché spaventati dalle sofferenze che avrebbero comportato.
Il poeta ci chiede di riflettere se nella nostra esistenza ci sono stati dei distacchi e quali sono stati i più dolorosi e perché?
Riflettiamo su come l’alchimia esprimeva questo passaggio.Gli alchimisti definivano questa fase del processo Alchemico con la parola “Solve” [separare] . Analisi dei propri contenuti inconsci disarmonici.
N.B. fase che comporta sofferenza!!
Possiamo concludere le nostre riflessioni sulla morte iniziatica affermando che solo per mezzo di ‘ autentico distacco’ possiamo guardare a questo regno del male che se non conosciuto agisce come forza negativa che trascina. Se l’essere umano riesce a conoscere ciò che lo minaccia, allora può avere maggiori possibilità di difendersi.
L’Alighieri ci chiede di riflettere su quali forze negative ci impediscono un’autentica conoscenza che non si limita alla presa di coscienza razionale.
Il poeta prima di discendere nel mondo oscuro dell’inferno ci fa conoscere il luogo ove soggiorna Virgilio:”il Limbo”. Alla domanda di Dante che pensa ad un Virgilio spaventato per il proseguimento del Viaggio nel regno dei dannati l’autore dell’Eneide spiega che ‘il suo bianco pallore’ è dovuto alla pietà per coloro che risiedono nel Limbo . Essi non hanno pene né dolori e nemmeno gioia manifestano la loro condizione per mezzo di sospiri.
Dante ci chiede di riflettere sulle modalità di comportamento degli individui sopra citati e sulle nostre reazioni nei loro confronti.
Una Analista della Divina Commedia del secolo scorso afferma che Virgilio rappresenta la tensione umana a voler uscire dai propri limiti e il dolore che essi [i limiti]rappresentano per gli esseri umani In quanto i limiti impediscono agli uomini di comprendere l’essenza e il senso della vita.
I saggi che risiedono nel Limbo sono coloro che non hanno ricevuto il Battesimo. Costoro sono coloro che hanno contribuito allo sviluppo dell’umanità e con la loro sapienza hanno acceso una luce nelle tenebre del’incoscienza. A livello personale si può dire che se un individuo si dedica alla ricerca interiore ritrova in se stesso una luce che gli permette di uscire dall’incoscienza e mettersi in sintonia con l’atteggiamento e l’impegno dei saggi che popolano il Limbo. Coloro che si trovano nel Limbo si sono basati sulle più alte qualità della coscienza ,ma non sono potuti andare oltre. Dal punto di vista psicologico il Battesimo corrisponde alla morte dell’identificazione con l’Io e un’apertura e un’adesione a una saggezza trascendente i limiti dell’Io ovvero al Sé.
Il nobile castello con le sette porte sta ad indicare il cammino iniziatico degli antichi che è la base, come indicano le sette porte, per procedere a nuove conquiste spirituali. Approfondiamo ora il valore del numero sette. Il numero sette rappresenta il perfezionamento della natura umana allorché essa c congiunge in sé il ternario divino con il quaternario terrestre: essendo formato dall’unione della triade con la tetrade , esso indica la pienezza di quanto e perfetto, partecipando alla dupplice natura fisica e spirituale, umana e divina. E’ il centro invisibile, spirito ed anima di ogni cosa: Ilsette è il numero della piramide in quanro formata dal triangolo (3) su quadrato(4). Quindi il sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.
Concludiamo l’analisi del canto domandandoci in quale modo si può uscire dal Limbo? E’ possibile uscire sopportando e patendo, nella propria vita, la crocefissione della conflittualità degli opposti. Morendo all’egoismo dell’Io e mettendoci al servizio del Sé. Ciò significa andare oltre la mente che è collegata all’Io e aprirsi all’Amore che va oltre l’Io e aderisce al Sé.